Cena Sarda Ajò
Sabato 16 Novembre 2024
Sabato 16 Novembre 2024
Storia di un’associazione in cammino…
Da un punto di vista prettamente burocratico il primo documento che si impugna per conoscere la storia, gli scopi le finalità di un’associazione è lo statuto. Nel lontano 1991 un gruppo di ragazzi tra i 20 e i 60 anni si trovarono davanti a un notaio e lo registrarono.
L’articolo 4 dell’associazione riassume gli scopi. Eccolo.
L’Associazione, senza fine di lucro, che si concepisce come luogo di aiuto a sostegno delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo ed alle esperienze di volontariato, ha come scopo di:
Ma questo aspetto, non è in grado di spiegare la magia che nel 1991 ha cambiato il mondo, la visione, gli equilibri di tante persone.
Cerco di spiegarmi meglio, partendo dall’inizio.
Credo anzi ne sono convinto che l’associazione “la prima goccia” è un esempio
straordinario di auto organizzazione.
Nasce nel 1991 da un pugno di ragazzi che sentivano la voglia di fare qualcosa per gli altri, ma che faticavano a dialogare con i rappresentati locali dell’epoca della Chiesa. Da qui nasce l’idea di organizzare una manifestazione in paese per raccogliere fondi a favore di missionari di Turate impegnati nei paesi del terzo mondo. Ci si dà un’organizzazione interna eleggendo un presidente e un consiglio che dovranno coordinare gli sforzi di tutti gli aderenti all’associazione. Negli anni l’associazione cresce, si scrive uno statuto e viene il riconoscimento formale di una associazione senza fini di lucro.
Cosa importante, con il passare degli anni, l’associazione si rinnova grazie alla partecipazione di nuove persone, giovani e meno giovani, che trovano
l’accettazione del gruppo, mantenendo l’originale vocazione, rafforzandola e ottenendo attraverso la continuità il riconoscimento mancato agli inizi.
I risultati ottenuti in questi 30 anni di attività sono sorprendenti.
La sempre maggior partecipazione porta l’associazione a realizzare progetti e opere in diverse parti del mondo. Ricordiamo per fare qualche esempio la costruzione di un’ala di una scuola in Tailandia, la costruzione di una sala operatoria in Kenya, l’acquisto di macchinari agricoli per una cooperativa in Uruguay, attrezzature sanitarie in Congo, l’aiuto concreto per la realizzazione di un orfanotrofio in memoria di Frà Angelo in Congo Brazzaville, di una cattedrale a Moroto Uganda, del plesso scolastico sanitario in Senegal e non ultimo la realizzazione di una scuola nel villaggio di Manohirano in Madagascar che grazie al progetto di adozione a distanza permette di essere frequentata da oltre 10 anni da più di 500 ragazzi.
La prima Goccia, come dicevo prima, è l’esempio perfetto di auto organizzazione, di una realtà nata non per effetto di una leadership forte, ma dalla forza delle idee e con la capacità di collaborazione di un gruppo vasto di persone di ogni età (di solito questo è indice di fallimento).
Nel tempo questo gruppo ha saputo mantenere la logica volontaristica offrendo a ogni nuovo arrivato la possibilità di dare quello che può in termini di tempo, impegno e capacità ed allo stesso tempo di trovare modalità di problem solving che hanno permesso di superare ostacoli ed errori che non sono certamente mancati.
La Prima Goccia senza rudimenti di management ha saputo darsi in tutto questo tempo una mission e una vision molto chiare: ascoltare i bisogni dei missionari, trasformali in progetti, organizzare eventi, sensibilizzare l’opinione pubblica per raccogliere fondi e finanziare le opere.
Senza manager né tantomeno teorie manageriali, senza primedonne che indichino la via. Utilizzando solamente il proprio tempo libero ogni anno organizza il lavoro di centinaia di volontari che permettono alla macchina organizzativa di muoversi. Le decisioni nascono da un serrato confronto su obiettivi, modalità e valutazioni sull’operato che permettono di capire cosa ha funzionato e cosa va corretto. Il confronto aperto permette lo sviluppo di nuova conoscenza e consente partecipazione in quanto ognuno è libero di portare idee e dare opinioni. Ognuno decide che impegno fornire, mantenendo fede a quanto promesso.
Attorno a “la prima goccia” ruota un insieme di persone eterogeneo sia per età che per attività lavorativa svolta a riprova della capacità di accettazione e accoglimento, ma accumunate soprattutto dalla volontà di essere utili agli altri.
Le difficoltà in questi ultimi anni, segnati da un profondo mutamento della società, degli stili di vita, della pandemia, di assoldare nuove forze per ringiovanire l’assetto non hanno risparmiato l’associazione, ma il gruppo si basa su profonde radici e collaborazioni e per questa ragione guarda al futuro con ottimismo.
La prima manifestazione organizzata nel 1991, che durava solo due giorni, sabato e domenica (oggi dura due settimane) iniziò con la lettura di questo scritto che di fatto presentava l’associazione al paese e cercava tra le stelle del 29 giugno 1991 quella cadente che realizzasse questo sogno.
“LA PRIMA GOCCIA”
Giovani per i Missionari di Turate
“La prima goccia” è il nome della manifestazione che avrà luogo il 29-30 giugno, nello “spazio verde” di Via Garibaldi, per una raccolta di fondi in favore dei Missionari di Turate. Tale manifestazione segnerà la prima tappa di un’attività pro-missionaria, che cercherà di crescere nel tempo, nelle persone e nelle attività.
Ecco riassunto in poche e semplici parole, il motivo di un’intestazione così profonda e impegnativa.
Se non vi sono ancora ben chiari l’impegno e la responsabilità, assunti da ragazzi/e tra i 20 e i 60 anni che hanno dato la loro disponibilità, nel tentativo di creare qualcosa, provate per un istante a spegnere tutto ciò che vi circonda e cercate di interpretare questo titolo. Vedrete che non vi sarà facile trovare un unico significato o una unica interpretazione, ma scivolerete in 10, 100, 1000 significati, uno più valido del precedente, 10, 100, 1000 interpretazioni tanto che alla fine o vi spaventerete e riaccenderete, forse, il vostro “più comodo mondo” oppure anche voi alzerete una mano e direte: “Un momento ragazzi, per quel poco che posso fare ci sono anch’io”.
È questo pensiero di fondo che alla fine unisce e permette alle persone di stare insieme, di affrontare e superare (per quanto possibile) gli ostacoli che si incontrano.
È questo che porta le persone a lavorare ed impegnarsi per gli altri. È su tale ideologia che si è impostata tutta questa manifestazione.
Concludendo, vorremmo che questa iniziativa non venisse intesa come punto di arrivo, altrimenti quanto scritto finora sarebbe la solita pagina di belle e vuote parole. Al contrario dopo quasi sei mesi di lavoro, di contatti con i vari gruppi ed associazioni per mettere sempre più a fuoco l’obiettivo finale, vorremmo che
fosse il simbolico inizio di un gruppo che crescendo cercherà di essere sempre più numeroso ed unito; un centro comune di ritrovo dove far riferimento; un’attività che si immedesimi il più possibile al significato più vero del titolo della manifestazione.
Sperando di aver esposto abbastanza chiaramente lo scopo di questa iniziativa, invitiamo tutti a partecipare.
Trovata “la stella”, negli anni successivi molte cose sono cambiate e soprattutto grazie a don Maurilio e don Lorenzo anche il dialogo con i rappresentati locali della Chiesa non è solo migliorato, ma si è trasformato in una proattiva collaborazione con tutti i benefici che non stiamo ad elencare.
L’anniversario del 10 anno di fondazione segnò il primo viaggio di volontari de “la prima goccia” in Madagascar. Inizialmente vista come una “vacanza diversa”, per aumentare le conoscenze, per realizzare dei piccoli lavori di manutenzione in un villaggio nei pressi di Fianarantsoa. Poi dimostratosi un vero e proprio “tsunami” con la realizzazione di 3 plessi scolastici tra il 2004, 2011 e 2020, con il progetto adozione a distanza iniziato nel 2004 con 7 bimbi adottati e che vede oggi 565 ragazzi che frequentano la scuola, dati aggiornati a gennaio 2023. Apri pista di viaggi di altri volontari nel 2011 e 2014 sempre in Madagascar e nel 2016 in Senegal.
L’anniversario del 20 anno di fondazione segna l’apertura dell’associazione a fare rete con le altre associazioni di Turate e dell’hinterland. Questa è sempre stata una prerogativa ma il 2010 possiamo identificarlo come lo sparti acque, l’anno di una svolta culturale non solo della nostra associazione, ma di una società che cambia, che si apre che comprende l’importanza di collaborare, di uscire dal proprio “orticello” di lavorare per il bene comune in sinergia. Frutti ancor di più oggi toccabili con mano.
L’anniversario del 30 anno di fondazione segna la sosta forzata della manifestazione dovuta alla pandemia. Ma è nei momenti difficili che occorre saper trovare delle nuove soluzioni e la prima goccia si reinventa attraverso autofinanziamenti tra i soci e i sostenitori, si scoprono nuove iniziative e attività che permettono di finanziare al 70% tutti i progetti dei nostri missionari, ma la bellezza di quanto realizzato non sta nei numeri, ma nella perseveranza dei sostenitori a non lasciare sole le persone che contano sul nostro aiuto, sulla nostra presenza. Volevamo ricordare in questa manifestazione i 15 anni dalla scomparsa di Frà Angelo (missionario in Congo Brazzaville) e di Giovanni Rigaldo Presidente dal 1991 al 2005 e primario fondatore de “La Prima Goccia” due persone che nella storia di questa associazione hanno lasciato un’impronta indelebile.
Ripartiamo con l’edizione 30+1 del 2021 di tre giorni con il titolo della manifestazione che dice tutto: EQUILIBRIO! Per poi tonare alla normalità post- pandemica del 2022 con la classica manifestazione di due settimane aperta ed in sicurezza. Evviva!
Vogliamo inoltre ricordare due avvenimenti importanti che segnano il cammino di questa associazione:
2014 don Damiano viene nominato Vescovo di Moroto (Uganda) 2017 don Gianni il 6 febbraio ci lascia dopo un anno di malattia
Entrambe figure chiave per la nascita di questa associazione. Figure che con i loro consigli, personalità, suggerimenti, hanno permesso di sviluppare un’idea missionaria nel gruppo che si stava formando. Rivoluzionari, ognuno a modo suo con il proprio stile. Preti, persone, uomini empatici, capaci di leggerti dentro e di passarti un’energia impressionante. Non credo di essere smentito se ritendo questi due personaggi insieme a Giovanni Rigaldo le pietre miliari di questa associazione. Un insegnamento che ricordo soprattutto nelle prima riunioni era quello di creare un’associazione che deve essere ricordata non perché fa le cose, ma per come le fa!
Concludo questa storia di un’associazione in cammino ricordando e ricordandomi che nel centro di Turate c’è un’associazione che da 33 anni apre ogni giorno il suo “negozio”.
Chiunque può entrare, non occorrono pass, non si fanno code. In questo negozio non si acquista nulla!
C’è un grande spazio dove ai clienti viene regalato un sogno, unico totalmente personale!
Ogni cliente può riassaporare emozioni a volte scordate, come il suono del silenzio nelle strade la domenica mattina, il sollievo di un bel respiro profondo, un giro in bici ed un gelato acquistato al bar, quello con i fili di treccia metallica colorati che stanno sulla porta per non far entrare le mosche, freschi sulle braccia quando li sposti per entrare.
Può riassaporare il piacere dello stare insieme, la gioia di incontrare persone, ascoltare le loro storie ed essere d’aiuto per quello che può!
Ed ogni cliente regala un sogno!
Lo regala alle popolazioni in difficoltà, attraverso aiuti concreti e grazie alla straordinaria capacità di sognare un mondo più equo dei nostri missionari, laici e cattolici, impegnati in angoli del mondo dimenticati. Capaci di alzare lo sguardo togliendo quel velo di amarezza e tristezza che troppo spesso abbiamo nei nostri occhi.
Insomma una bella boccata di aria fresca.
Insomma un gran bel negozio … A P E R T O !!!
… un amico de LA PRIMA GOCCIA